Pompa di calore ad attivazione e assorbimento termico

La pompa di calore ad attivazione termica Thermally Driven Heat Pump

La nuova pompa di calore ad attivazione termica Ariston Elogos

Pompa di calore ad attivazione termica

Come funzione pompa di calore ad assorbimento?

Pompa di calore ad attivazione e assorbimento termico, sfruttando un particolare ciclo termodinamico, è in grado di garantire simultaneamente elevate temperature di mandata per i radiatori, potenza di riscaldamento costante ed efficienza energetica sull’energia primaria sempre superiore al 100%

Quanto spazio occupa?

La pompa di calore ad assorbimento e attivazione termica ha dimensioni contenute ed è progettata per integrarsi facilmente nel sistema edificio-impianto.

Quali sono i componenti principali della pompa di calore ad assorbimento?

  • Bruciatore (Solitamente fonte primaria)
  • Separatore
  • Separatore a fascio tubiero
  • Condensatore
  • Refrigerante
  • Pre -assorbitore
  • Soluzione acqua refrigerante

Perché installare una pompa di calore?

Le pompe di calore sono considerate una tecnologia chiave per la decarbonizzazione degli immobili. Si prevede che intorno al 2050, gli edifici di nuova costruzione sarà costruita con queste tecnologie. E’ fondamentale avere più tecnologie di pompa di calore in modo che si possano adattare alle diverse esigenze di tutti i tipi di edifici. Le nuove pompe di calore hanno la capacità di adattarsi a diverse condizioni climatiche.

A chi viene consigliata questo tipo di pompa ad assorbimento?

Pompa di calore ad attivazione e assorbimento termico è particolarmente adatta all’impiego residenziale nell’ambito delle ristrutturazioni, si adatta con tutti i terminali (radiatori in acciaio, alluminio o ghisa), è un alternativa efficiente rispetto apparecchiature tradizionali installate, che possono così essere sostituite senza interventi invasivi su edifici e infrastrutture energetiche. Consente di ridurre i costi di esercizio e i consumi di oltre il 30% rispetto alle caldaie a condensazione ad alta efficienza, sfruttando al meglio l’opportunità di abbattere le emissioni negli edifici antecedenti il 1990, che – per numerosità, dimensioni, caratteristiche intrinseche e tecnologie utilizzate – costituiscono la parte più energivora del parco edilizio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *